Sebbene sia il piatto più in voga del momento, pochi ne conoscono le origini e la storia. Il poké è un piatto hawaiano a base di pesce crudo – tradizionalmente tonno o polpo – tagliato a cubetti. Viene servito in una bowl, anche se la popolarità che sta guadagnando ha stimolato la creatività di cuochi e chef che lo stanno proponendo in tutto il mondo in varianti diverse.
Ma se dovessimo tornare alle origini? Da dove viene il poké?
Poké: le origini
Le origini del poké sono molto antiche e vengono fatte risalire al 400 d.C, quando i polinesiani sbarcarono per la prima volta sulle isole delle Hawaii.
Le origini di questo piatto sono molto legate agli usi e costumi delle popolazioni hawaiane: un popolo di pescatori che aveva ideato un piatto facile e veloce. Il pesce crudo tagliato a cubetti poteva infatti essere preparato e consumato direttamente sulle barche.
Questa ricetta del pesce crudo deve essere stata di ispirazione per i primi chef che le hanno portate nei menu dei ristoranti. L’origine poké inteso come piatto da ristorante risale agli anni ‘70. Per decenni, tuttavia, è rimasto un piatto tipico hawaiano, che residenti e turisti ordinavano nei ristoranti delle isole, ma di cui nessuno aveva sentito parlare al di fuori.
Poké: la fama
Il poké come piatto in voga nei ristoranti ha conquistato prima gli Stati Uniti, dove ha iniziato ad essere offerto nei menu dei cosiddetti Fast Casual Restaurant intorno al 2012, e poi in Europa qualche anno dopo.
Nel giro di 3 anni, fino a poco prima della pandemia, il numero dei ristoranti specializzati in piatti hawaiani e poké in Europa è addirittura raddoppiato!
La versione odierna del Poké
Il poké che si ordina oggi al ristorante continua ad essere a base di pesce crudo a cubetti ma viene arricchito con tanti altri ingredienti. Può trattarsi di uova di pesce, olio di sesame, cipolle, salsa di soglia, limu (una tipologia di alghe), wasabi, avocado, funghi, e tanti altri ingredienti.
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